un "colpetto" alla montagna .....
Daniele
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Microsoft teme Linux, che affascina anche Unisys La società di Redmond intravede un calo nelle vendite di licenze in ambito server, mentre Linux fa breccia in Unisys Quando nel 2002 Unisys, il produttore di server, aveva lanciato con Microsoft un famoso sito Web, oggi chiuso, per insegnare alle aziende come evitare la tentazione di Unix, nessuno avrebbe mai immaginato il repentino dietrofront. Ebbene sì, anche Unisys cede alla tentazione e abbraccia l'erede di quel sistema operativo. Anzi è in atto proprio la commercializzazione della sua prima linea di sistemi multiprocessore basati su Gnu/Linux. Novell/Suse e Red Hat hanno infatti implementato un partizionamento dinamico su Linux per server con tecnologia Intel dell'ex nemico Unisys. Tutto ciò avviene mentre è in corso una delle più lunghe campagne di marketing e di nuovi lanci da parte Microsoft, destinata a avere il suo apice nell'uscita di Longhorn. Proprio ieri agenzie americane hanno dato notizia di un documento, presentato da Microsoft presso la Sec (Securities and Exchange Commission), in cui il colosso di Redmond formulerebbe scenari di mutate condizioni di mercato previste nel 2005. Microsoft valuterebbe come impatto negativo sul suo comparto sia il rallentamento di vendite di computer sia la crescente attenzione verso Linux (mai citato nel documento ma semplicemente definito ?software non commerciale?). In poche parole, secondo queste agenzie, Microsoft inizia a temere, o anche solo a intravedere, un calo nelle vendite di licenze dei suoi prodotti, per lo meno nell'ambito dei server dove la diffusione di Gnu/Linux registra percentuali da record a due cifre. Microsoft ha tuttavia molte carte in mano per rispondere all'offensiva del pinguino: dall'elettronica di consumo alle Pmi, e soprattutto l'atteso motore di ricerca. Infine Microsoft ha ieri reso noto che ormai è vicino un importante accordo strategico con il governo inglese per un contratto triennale che porterà software Windows su 1,2 milioni di desktop del National Health Service britannico. Golia non ha nessuna intenzione di lasciarsi intimidire dal piccolo Davide.