MICROSOFT, TRUFFA-HARD – IL SOLE 24 ORE BRUCIA I PIRATI INFORMATICI CHE
HANNO SCIPPATO LE VERSIONI SPERIMENTALI DI LONGHORN, PROSSIMA EDIZIONE DEL
SISTEMA OPERATIVO DI BILL GATES…
Mario Cianflone per www.ilsole24ore.com
Dopo la fuga, due mesi fa, del codice sorgente di Windows, il segretissimo
Dna digitale del sistema operativo Microsoft, la Casa di Gates si è lasciate
sfuggire un pezzo importante del suo sviluppo futuro: addirittura Longhorn,
cioè il Windows del prossimo futuro, attualmente in una fase protipale per
test e affinamenti. Su alcuni siti per lo scambio illegale di file
attraverso il sistema BitTorrent, Windows Longhorn (il nome è in codice) è
ampiamente disponibile, anche come immagine Iso di compact disc. Basta
scaricare, fare doppio click e masterizzare un cd con l’intera versione
prototipo, ma perfettamente funzionante, del prossimo gioiello della casa di
Microsoft che sarà sul mercato tra un paio di anni .
(Bill Gates)
La fuga è avvenuta probabilmente dal sito Msdn, cioè la risorsa Web
destinata agli sviluppatori che collaborano con il colosso americano:
soltanto gli abbonati al network di partner tecnici possono infatti
scaricare le varianti preliminari del sistema operativo. Dunque, solo
utenti-sviluppatori noti e riconosciuiti, nonchè frequentatori delle
developer coneference, potevano avere accesso al prototipo (Beta).
Evidentemente "qualcuno" ha deciso di condividere Longhorn con altri e ne ha
fatto un upload su siti come Supernova o Torrent Reactor.
Questa situazione illegale, rilevata dalla redazione online del Sole 24 Ore
è l’indice del salto di qualità fatto dalla piraterie informatica e dallo
scambio illegale dei file. Se fino a poco tempo fa era possibile scaricare
in modo illecito prodotti in commercio (musica, ai giochi, film e software)
ora la Rete va oltre: hacker, ma anche semplici appassionati di informatica
possono iniziare a usare programmi che saranno in distribuzione tra molto
tempo.
Una sorta di anticipazione illegale che può ovviamente creare non pochi
problemi sulla protezione dei segreti industriali. È però difficile che i
concorrenti possano avvantaggiarsi poiché i laboratori delle società di
software fanno parte, chi più chi meno, del network Microsoft Msdn degli
sviluppatori e quindi già conoscono e usano i software del futuro.
Con il download selvaggio di versione Beta di Longhorn, ma anche di altri
software come la prossima versione del lettore multimediale (Windows Media
10) viene a cadere il muro tra sperimentazione per pochi e disponibilità
commerciale in massa.
La diffusione di Longhorn è un fatto inquietante perché porta alla
massificazione di prototipi di software finora riservati a comunità di
addetti ai lavori. Al momento il fenomeno è marginale: pare circoscritto
alle comunità di utenti della rete che utilizzano il sistema BitTorrent per
scaricare file, cioè un piccolo software client che permette una
condivisione dei file più efficace e veloce rispetto ai convenzionali
sistemi peer to peer tipo Kazaa o WinMx nati sulla scia di Napster.
(Bill Gates)
E che Internet, complice la banda larga, sia diventata la spina nel fianco
dei custodi dei segreti industriali è testimoniata dalla fuga dei codici
segreti degli apparati Cisco. Su alcuni siti russi circolano, rubati,
porzioni software che fanno funzionare i router realizzati dalla casa
californiana sui quali "vive" Internet. La diffusione di questi codici è
potenzialmente una minaccia alla sicurezza in quanto gli hacker poterebbero
studiarli per individuare falle e danneggiare i sistemi con gravi
ripercussioni sul funzionamento di Internet o di reti aziendali.
Secondo Microsoft la disponibilità illegale di versioni preliminari di
Windows Longhorn non pone problemi alla proprietà intellettuale della
multinazionale. “Dal punto di vista legale – ha affermato Renato Gobbo,
product manager per le versioni client di Windows - agiremo fin dove è
possibile per proteggere soprattutto gli utenti. Il fenomeno non crea
pregiudizio ai nostri asset di proprietà intellettuale, ma poiché si tratta
di versioni di anteprima, con prestazioni più limitate di quelle definitive,
si potrebbe ingenerare un’errata percezione sul prodotto da parte dell’
utente finale. Quello della pirateria si conferma così un fenomeno che va
contro gli interessi di mercato”.
Microsoft probabilmente aveva già messo in conto il verificarsi di una tale
situazione decidendo di distribuire i prototipi di Longhorn alla sua
comunità degli sviluppatori. E la “fuga” sembra essere il prezzo da pagare
per ottenere indispensabili contributi migliorativi allo sviluppo del
software.
Dagospia 18 Maggio 2004