Il 18/03/2016 15:25, Ivan Tarozzi ha scritto:
On 03/17/2016 05:44 PM, Giuseppe Ferrara wrote:Ciao Ivan, Io ho provato i contenitori docker per curiosità installando fedora server utilizzando la sua comoda interfaccia web. Puoi gestire bridge network, creare isolamenti e condivisioni reti interne, puoi cercare e scaricare tramite la dashboard di fedora i container delle varie distro già pronti. Le mie esperienze si fermano qui........preferisco usare lxc di proxmox. GiuseppeCiao Giuseppe, grazie per la risposta. Sto continuando a leggere la documentazione, direi piuttosto ben fatta e lineare, e si conferma essere un sistema interessante. Purtroppo non conosco lxc e non so quali differenze ci possono essere. So che inizialmente docker era stato creato proprio su lxc, ma poi hanno virato verso altre soluzioni. Ancora non mi è perfettamente chiaro in quali casi pratici reali i container possono essere meglio della virtualizzazione classica. Certo la leggerezza e la velocità di avvio di un container sono impressionanti; e soprattutto apprezzo la quantità di spazio su disco che risparmi, soprattutto se utilizzi le stesse immagini base. Quello che mi rende più perplesso è l'idea di eseguire un container per ogni servizio (raccomandato dalla doc di docker, anche se forse non esattamente vincolante). Da un punto di vista logico ci stà, ma dal punto di vista pratico ti costringe a lavorare un po' di più per mettere in piedi soluzioni custom, anche se poi i tools per automatizzare il tutto ci sono.
Ciao,penso che Docker sia molto interessante nella programmazione a microservizi, nel senso che può aiutarti a disaccoppiare tutti i servizi necessari in ambiente di sviluppo e di test, potendoli spostare e replicare velocemente tra le varie macchine e i vari membri del team. Diciamo che rispetto alla virtualizzazione classica eviti tutto il sottosistema operativo. In ambiente di produzione è possibile utilizzarlo a seconda dei casi, a volte, per progetti abbastanza corposi, ogni microservizio ha una o più macchine a disposizione mentre per situazioni più leggere può essere molto valido usare poche macchine ma "settorializzate" con Docker. Secondo me Docker non è un programma propriamente di virtualizzazione ma piuttosto una sorta di sand-box del sistema operativo, una specie di evoluzione del chroot. E' vero che molti software di virtualizzazione (es Proxmox) usano anche questa tecnica quindi si potrebbe dire che sono macchine virtuali ma la mia *onesta* opinione rimane quella sopra.
E' poi anche vero che su docker hub ci sono tutta una serie di immagini già pronte per le applicazioni più diffuse.... un po' come accade per Vagrant sul lato della virtualizzazione classica. Va bhe, proseguo un po' nei test e poi vedo di tirare le somme.
mi farebbe molto piacere confrontarmi al laboratorio riguardo questo argomento, vorrei utilizzarlo prossimamente per gestire i log dei servizi con Elasticsearch.
Ivan
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