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Re: R: R: [RiminiLUG-General] Gli update, i drivers e gli rpm di RedHateFedora.
Davide Marzaloni wrote:
[cut]
1. investigare a fondo sull'hardware a bordo (Broadcom BCM57xx, RAID
smartArray 532 o 6i, ecc.)
2. andare sul sito di ogni produttore e pregare che abbia a disposizione i
sorgenti dei drivers
il primo dovere di un sistemista e' conoscere l'hardware i driver e le
procedure d'installazione degli stessi ...percui una volta fatta la
leggere personalizzazione che ti serve puoi replicare il lavoro N volte.
3. ricompilare/buildare i dirvers ed eventualmente caricarli come moduli.
(NOTA: se il driver necessario è per esempio del RAID, quindi è necessario
farlo vedere alla procedura di installazione, come procedereste, per esempio
con slack o anche con Debian, che se non sbaglio non prevedono l'introuzione
di moduli ".o" all'avvio dell'installazione? Li diamo in pasto via floppy o
CD?)
via floppy va + che bene
OK, divertente, ma credete che un cliente sia disposto a pagare 2 giornate
(o più) di consulenza per installare un sistema con questo metodo? Non
credo, soprattutto se c'è il solito "Microsoft certified" che va lì e dice
"in mezza giornata ti installo il tutto e se hai una linea veloce, ti faccio
anche i uindosapdeit" ;-)
...se installa win ...e magari mette exchange ...arriva a 5000 euro
senza neanche fare una piega ...ed in secondo luogo paghera' tonnellate
di ore extra per mettere toppe in ogni dove
A questo punto
- mi trovo con una distribuzione che non si può certo considerare obsoleta
(RH 8.0.A), con tanto up2date, ma teoricamente da oggi non più aggiornabile
(NOTA: non è vero: oggi gli update li ho fatti eccome: appena finiti alle
11.05).
- i drivers di Compaq sono certificati solo su RedHat 8.x.
dato che parliamo di linux ...e pertanto stesso kernel ...una cosa che
funziona sul kernel 2.4.X-pippo di RH ...funziona anche su 2.4.X-pippo
su Debian o SuSe ...o quello che vuoi.
Scusa, quindi, ma credo che NON SEMPRE "si tratta di non scegliere hardware
con driver binario-schifezza", anche perché a livello aziendale, come sapete
benissimo (e come può essere condivisibile, perlomeno in parte), non è
possibile farsi un server assemblato, salvo pochissimi casi, per esempio
DELL, che però, guarda caso, hanno sempre lo stesso problema: RedHat o roba
simile.
e' vero che a volte non e' proponibile vendere server assemblati, ma e'
ugualmente vero che vendere un server con anche 1 solo driver
semi-binario e' follia pura.
...non ho nessuna intenzione di trovarmi nella situazione di dover
spiegare un'intrusione in un sistema per mancato aggiornamento del
kernel (...semplicemente perche' il driver non viene piu' aggiornato).
Non ce l'ho con RedHat (anzi si, perché ci ha fatto proprio un bello
scherzetto, prima creando dipendenza e poi facendo marcia indietro), amo
Slackware (che è stata la mia prima distro nel '95), conosco Debian, ma in
questo "bailame" non si capisce un'acca. Non è una critica al sistema
opensource, ma solamente un interrogativo posto alla lista, si intenda.
slak e' tanto carina ...peccato che gli aggiornamenti siano un girone
dell'inferno.
Uno dei punti di forza del mondo open e' la quantita' di offerta ...poi
uno si sceglie quello che meglio si adatta alle proprie esigenze. Per
quanto mi riguarda ho sempre avuto dei tree personali da "miscelare"
alla distro ufficiale ...in modo da avere il diretto controllo dei
servizi che + m'interessano.
Penso che sarebbe utile garantire una sorta di "product life-cycle" o roba
del genere anche per le distro, a prescindere dai buchi del kernel a cui
avete accennato.
per quanto riguarda il "product life-cycle" penso che debian sia
imparagonabile ...dato che cambia i pacchetti con una velocita'
paragonabile a quella di una lumaca ....anzi spesso si ha la necessita'
di accelerare introducendo una parte del tree -testing nelle installazioni.
Per carità, certo che opensource significa maggiore disponibilità agli
aggiornamenti e patches, ma per entrare a pieno titolo negli standard
aziendali (che schifo: c'è già Windows, secondo la nostra Legislatura)
dovrebbe esprimere/comunicare materialmente un concetto molto diverso da
quello a cui ancora tutti (io per primo) siamo legati: Linux non è
fai-da-te, non è per "smanettoni", soprattuto quando si entra nel mercato
delle aziende: con la crisi che c'è non se lo possono permettere.
dal mio punto di vista il problema risiede nel cosa vuoi offrire
all'azienda ...ovvero:
- se tu vuoi offrire una sistema installato con la distro PINCOPALLA
standard ...cosa che posso fare tutte le persone minimamente smaliziate
e' un paio di maniche (e qui ...rimani nella sfera di windoze ...dove
non c'e' competizione)
- se invece vuoi offrire un sistema ritagliato sulle esigenze del
cliente ...e' un altro paio di maniche.
cmq tieni sempre presente che parti da varie migliaia di euro in meno
per ogni preventivo.
...io generalmente vengo pagato per l'oggetto che riesco a creare ...e
non per clikkare su venti icone su tool d'installazione della distro
pippo. Ovviamente l'oggetto sara' composto da n pacchetti ufficiali, da
M pacchetti custom, da T personalizzazioni etc. E cmq tutto quanto e'
condito da una serie di scelte ...che ovviamente non sono aria fritta
dal valore 0.
...essenzialmente l'approcio che ho voluto dare al mio modo di procedere
e' volutamente diverso perche' mi ero rotto di dover discutere con un
sistema operativo squallido come windows XXX (...pure essendo
certificato M$).
...d'altro canto penso che esista un aspetto artistico anche nel
disegnare un sistema ;P
Spero solo di non essere frainteso e di aver stimolato un confronto
interessante alla ricerca di possibili soluzioni, non generato solo
problemi.
certamente ...hai fatto bene ;)
Christian
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