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Re: [RiminiLUG-General] Oracle paga per chiudere con le mazzette



Il giorno gio, 03/02/2011 alle 19.10 +0100, Christian Zoffoli ha
scritto:
[cut]
> 
> non esiste la cultura di ridare alla comunita' open una parte dei
> vantaggi che questa ti dona ...anche economici.
> 
> e' fantastico quando un comune passa all'open ...tutti ne guadagnano
> ....prima spendevo X ora spendo 0 ...ma quanti secondo voi ridanno anche
> 1 solo centesimo a chi si e' fatto il mazzo per creare il prodotto che
> usano ~nessuno e quanti secondo voi reinvestono in cultura almeno una
> frazione di quello che hanno risparmiato?

Premetto che la mia formazione informatica (diciamo dai primi anni 90) è
basata su dos, le varie incarnazioni di windows e una serie di ambienti
di sviluppo e database commerciali, e solo ultimamente (diciamo qualche
anno) ho saltato il fosso. Non avendo potuto contare su una formazione
informatica accademica, che al di là dei contenuti tecnici ti permette
di avere una visione un po' più ampia (basti vedere quanto gnu/linux sia
usato negli atenei) per anni ho lavorato nel settore informatico usando
solo sw commerciale... credendo di non avere alternative (... o aimè
pensando che tutto sommato non mi sarebbero servite).

Ora, dopo alcuni anni di utilizzo di gnu/linux, sto arrivando ad una
svolta "di mentalità" da cui credo sarà difficile io possa tornare
indietro :)

Questa premessa solo per dire che a volte certe posizioni sono dettate
anche dall'ignoranza oltre che dalla mala fede.

Concordo con te che la pratica del "rendere" e troppo poco diffusa, ma a
volte penso che parte del problema sia anche il *modo* con cui Linux si
sta diffondendo (e forse come LUG abbiamo anche noi una parte di
responsabilità); mi spiego:

tante volte tendiamo, io per primo, a promuovere linux facendo leva
sulla maggiore efficienza e stabilità del sistema e soprattutto sulla
riduzione dei costi.

tutte queste motivazioni, per quanto importanti, minimizzano la
diffusione dell'etica alla base del software libero, la quale contempla
appunto anche i concetti di condivisione della conoscenza e
riconoscimento a cui si accennava, oltre che la centralità della libertà
individuale; e che, per inciso, non si applica al solo software e
neppure al solo Linux...

Ho appena finito di leggere un libro che potete scaricare gratuitamente
(licenza GNU Free Documentation License) da questo link:

http://www.apogeonline.com/libri/9788850311224/scheda

a parte le considerazioni personali sul soggetto del libro (di cui
magari parleremo) ho trovato alcuni capitoli davvero illuminanti, sia
dal punto di vista storico (il MIT, gli hacker, la famosa stampante
xerox - quanto sono ignorante...) che soprattutto dal punto di vista
delle *diversissime* motivazioni che hanno portato alla nascita dei
progetti GNU prima e Linux poi.

Per me è stata una lettura affascinante che consiglio a tutti (non è
troppo tecnica), ma in maniera particolare a chiunque lavori nel campo
dell'informatica. 
Spero solo riusciate a leggerlo senza pregiudizi riguardo a posizioni a
volte troppo estremiste (e anche senza prendere tutto per verità
assoluta) perchè, alla fine, può capitare di cambiare idea su molte
cose, come sta capitando a me :)

> paradossalmente a volte mi viene da dire che molti si meritano il mondo
> closed ...e cio' ahime' rafforza anche la rude battuta che l'opensource
> non e' e non deve essere ... per tutti.
> 
> Christian

io invece no !
anche perchè il concetto stesso di software libero non prevede che
qualcuno possa esserne escluso :) poi non è detto che tutti coglieranno
l'occasione, ma a quel punto è un problema loro!

ritengo invece MOLTO importante (tornare a) parlare dei concetti base
accennati sopra in modo da continuare a difendere la nostra libertà
individuale sempre più minacciata da multinazionali, brevetti, diritti
d'autore, drm e quant'altro!
... e se una volta tutto questo riguardava solo gli addetti ai lavori,
adesso il problema tende a riguardare tutti, visto i progressi di
informatizzazione che coinvolgo oramai anche le nostre vite di tutti i
giorni.


Ivan