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Re: [riminilug-general] Anche io darei un consiglio al governo
Il 08/05/2014 11:35, luigi Burnazzi ha scritto:
>
> Sto preparando una lettera da inviare al governo.
>
> Prima di inviarla però voglio condividerla in modo da raccogliere i
> vostri suggerimenti in base ai quali tra qualche giorno ne farò la
> versione definitiva in modo che sia più incisiva possibile.
> E' mia intenzione diffonderla in rete per dare la possibilità a tutti
> i LUG e loro soci/amici/conoscenti di inviarla a loro volta.
>
> Visto che c'è tempo solo fino al 30 maggio per inviarla dobbiamo
> diffonderla molto presto, diciamo entro il 12/5.
>
> Attendo vostri suggerimenti - commenti - critiche costruttive.
>
> Se il Governo ci ascoltasse sarebbe veramente una rivoluzione! ;)
> Grazie
> Ciao a tutti.
>
> Luigi
>
> [cut]
Ciao Luigi,
non posso certo resistere al tuo appello, su questi argomenti, quindi
ecco qua' il mio umile contributo:
Innanzitutto ritengo lodevole qualunque tentativo si intraprenda per la
diffusione del software libero e della cultura informatica aperta,
quindi ben vengano iniziative "dal basso" in questo senso promosse da
lug o singoli individui.
Tralascio volutamente le considerazioni sulle reali possibilita' che
tali istanze vengano anche solo ascoltate.... Ma se non ci si prova poi
non ci si puo' lamentare :)
Riguardo alla tua lettera ho 2 obiezioni, che spero vengano interpretate
come critiche costruttive e non intese a sminuire la tua iniziativa.
Il primo punto riguarda la forma, che pero' si ripercuote anche nella
sostanza; chi ha letto le mie mail passate immagino si aspettasse questa
obiezione :)
Mi riferisco al fatto che viene data piu' importanza alla gratuita'
rispetto alla liberta' (eventualmente e parzialmente a costo zero).
Ho gia' scritto in passato che scegliere (e quindi promuovere) GNU/Linux
solo per la sua gratuita' puo' non essere vincente e soprattutto
potrebbe sminuire la portata culturale di tale scelta. Un po' perche' di
fatto (con la diffusissima pratica della pirateria) anche i sw
proprietari sono per molti ""grauiti""... Ovviamente con implicazioni
legali ben diverse.
E un po' perche' si rischia di nascondere il valore *reale* del software
libero.
Anche quando giustamenti metti l'accento sulla portata educativa,
l'enfasi viene data di nuovo alla parola gratis.
Io capisco benissimo che in questo periodo di profonda crisi e dove le
parole "spending review" sono sulla bocca di ogni politico, fare leva
sull'aspetto di risparmio economico puo' essere un vincente. Pero'
preferisco ad esempio i toni della lettera del majorana citata
nell'altro post, dove si parla di "cultura del software libero con
conseguente e notevole risparmio per privati ed entri pubblici.": prima
la cultura del FOSS e come effetto collaterale la liberta' da licenze esose.
La seconda obiezioni riguarda la reale possibilita' che tale
provvedimento possa mai vedere la luce (semmai qualcuno lo volesse
realmente adottare).
Ho zero competenze di giurisprudenza e materie costituzionali, ma
imporre per legge come le aziende debbano confezionare i loro prodotti
la vedo un po' difficile.
E' vero che in parte cio' avviene (norme CE, utilizzo di materiali lead
free ecc) ma e' per lo piu' legato a scelte di sicurezza
dell'utilizzatore. Pensare che si possa imporre in un regime di libero
mercato una scelta come quella che proponi potrebbe andare contro la
stessa liberta' che pensiamo di promuovere.
So che obiezioni simili a queste sono state sollevate anche nei
confronti dell'obbligo di adottare software libero per scuole e pubblica
amministrazione. C'e' chi dice che imporre l'uso di software libero vada
contro la liberta'. Nel caso di scuole e PA la penso diversamente, in
quanto sono beni comuni e pubblici e quindi devono garantire l'accesso a
tutti, devono usare formati di dati aperti e le tecnologie libere
garantiscono questo.
Per quello che riguarda invece l'acquisto di PC tra un'azienda e un
privato la vedo piu' difficile da sostenere (anche se mi piacerebbe l'idea).
Quindi concludendo e riassumendo, la possibilita' di acquistare un PC o
un notebook senza licenza windows gia' esiste, anche se non proprio
diffusissima e mi piacerebbe fosse maggiormente diffusa.
Pensare che le maggiorni case produttrici vendano un loro prodotto sulla
base delle specifiche imposte da una legge la vedo dura.
Martellare invece sull'adozione di sw libero in scuole e PA potrebbe
dare piu' frutti e soprattutto piu' facilmente applicabile dal punto di
vista normativo (io stato guido le scelte della mia PA e delle mie
scuole... I produttori, se vogliono fornire hw e sw, si devono adeguare).
Spero nel contributo anche di altri a questa imo interessante discussione :)
Ivan
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