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Re: [riminilug-general] registro elettronico, pa e software libero



Mi sono sempre chiesta anch'io perché il ministero non trovi una soluzione per tutti. Forse il problema è che hanno voluto favorire la lobby delle case editrici, alcune delle quali vendono anche registri elettronici.

Riguardo al registro elettronico della scuola di tua figlia, posso dirti che è stato ideato dal prof. Albertini dell'ITIS di Rimini.
Albertini offre il registro alle scuole in comodato d'uso gratuito e si fa pagare solo la formazione del personale docente e di segreteria.
Quindi è un registro che costa meno di Argo, ad esempio.
Lo stanno introducendo nella nostra scuola media.
Al prossimo Consiglio d'istituto voglio chiedere quanto abbiamo speso in tutto e ti faccio sapere.

Le scuole primarie e le scuole medie che lo hanno usato per prime hanno lavorato parecchio con Albertini per personalizzare il registro, adattandolo ad esigenze diverse da quelle delle scuole superiori.

Il server o i server utilizzati  sono stati donati, se non sbaglio, dal consorzio di bonifica e utilizzano la banda larga della rete regionale chiamata "Lepida".

Ciao.
Roberta

Il 01/Ott/2015 14:50, "Ivan Tarozzi" <itarozzi@xxxxxxxxx> ha scritto:
Oggi ho avuto accesso per la prima volta al registro elettronico della
scuola di mio figlio.

Essendo uno sviluppatore informatico (anche se non web) e un sostenitore
del software libero, ero curioso di vedere come le tecnologie
informatiche inizino ad entrare al servizio della scuola: insegnanti,
alunni e genitori.

Ma appena eseguito il login l'entusiasmo è subito svanito.

A parte la veste grafica e l'esperienza d'uso piuttosto old-old-style
(detto da uno che è  solito usare mail in testo semplice, riga di
comando e interfacce minimali...) quello che proprio non ho digerito è
il modo in cui il portale ti fa capire subito che si tratta di una
soluzione fortemente chiusa, che i dati sono nelle mani di un'azienda
privata (sulla cui serietà non mi permetto di eccepire, non
conoscendola) e che la stessa piattaforma web è in host su un server di
tale azienda, o comunque su uno spazio web gestito da essa, ben
pubblicizzata in ogni dove e con una licenza d'uso che non lascia spazio
ad equivoci. [1]

Ripeto, la mia non è una presa di posizione contro il professionista che
sviluppa tale soluzione. Lui fa il suo lavoro e sceglie di usare gli
strumenti e le tecniche di vendita che ritiene opportuni. Il problema è
l'istituzione scolastica, il MIUR, che non è in grado di avere una
soluzione omogenea, affidabile e aperta su tutto il territorio
nazionale, che a dispetto delle normative vigenti adotta software
proprietario e che mantiene le basi dati su sistemi proprietari (MS
SQLServer) e su server di cui non è chiaro quale libertà di accesso
abbia la scuola.

Insomma.....se il buon giorno si vede dal mattino....  :(

Ivan


[1] www.scuolawebromagna.it


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