Mi sono sempre chiesta anch'io perché il ministero non trovi una soluzione per tutti. Forse il problema è che hanno voluto favorire la lobby delle case editrici, alcune delle quali vendono anche registri elettronici.
Riguardo al registro elettronico della scuola di tua figlia, posso dirti che è stato ideato dal prof. Albertini dell'ITIS di Rimini.
Albertini offre il registro alle scuole in comodato d'uso gratuito e si fa pagare solo la formazione del personale docente e di segreteria.
Quindi è un registro che costa meno di Argo, ad esempio.
Lo stanno introducendo nella nostra scuola media.
Al prossimo Consiglio d'istituto voglio chiedere quanto abbiamo speso in tutto e ti faccio sapere.
Le scuole primarie e le scuole medie che lo hanno usato per prime hanno lavorato parecchio con Albertini per personalizzare il registro, adattandolo ad esigenze diverse da quelle delle scuole superiori.
Il server o i server utilizzati sono stati donati, se non sbaglio, dal consorzio di bonifica e utilizzano la banda larga della rete regionale chiamata "Lepida".
Ciao.
Roberta
Oggi ho avuto accesso per la prima volta al registro elettronico della
scuola di mio figlio.
Essendo uno sviluppatore informatico (anche se non web) e un sostenitore
del software libero, ero curioso di vedere come le tecnologie
informatiche inizino ad entrare al servizio della scuola: insegnanti,
alunni e genitori.
Ma appena eseguito il login l'entusiasmo è subito svanito.
A parte la veste grafica e l'esperienza d'uso piuttosto old-old-style
(detto da uno che è solito usare mail in testo semplice, riga di
comando e interfacce minimali...) quello che proprio non ho digerito è
il modo in cui il portale ti fa capire subito che si tratta di una
soluzione fortemente chiusa, che i dati sono nelle mani di un'azienda
privata (sulla cui serietà non mi permetto di eccepire, non
conoscendola) e che la stessa piattaforma web è in host su un server di
tale azienda, o comunque su uno spazio web gestito da essa, ben
pubblicizzata in ogni dove e con una licenza d'uso che non lascia spazio
ad equivoci. [1]
Ripeto, la mia non è una presa di posizione contro il professionista che
sviluppa tale soluzione. Lui fa il suo lavoro e sceglie di usare gli
strumenti e le tecniche di vendita che ritiene opportuni. Il problema è
l'istituzione scolastica, il MIUR, che non è in grado di avere una
soluzione omogenea, affidabile e aperta su tutto il territorio
nazionale, che a dispetto delle normative vigenti adotta software
proprietario e che mantiene le basi dati su sistemi proprietari (MS
SQLServer) e su server di cui non è chiaro quale libertà di accesso
abbia la scuola.
Insomma.....se il buon giorno si vede dal mattino.... :(
Ivan
[1] www.scuolawebromagna.it
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