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Re: [riminilug-general] Fwd: [Nuovo articolo] Prove Invalsi: non solo Microsoft Excel



A dire la verità l'anno scorso è arrivata la  circolare ministeriale in cui si avvisavano le scuole della possibilità di usare la maschera di cui si parla nell'articolo.
Io però ho usato excel, perché ho registrato le risposte dei miei alunni in una scuola che non è la mia (perché  nel 2016 non abbiamo ancora la connessione a internet) e con un computer portatile vinto con i punti del Conad (altrimenti avrei dovuto portare il mio notebook personale) sul quale era installato windows 7 originale con la suite Office 2010 tarocca.
La scuola italiana è così e comincio a pensare che non cambierà mai.
Roberta

Il 05/Feb/2016 13:38, "Andrea Urbinati" <openlib@xxxxxxxx> ha scritto:
Non saprei se ne siete a conoscenza.

Sonia Montegiove ha pubblicato:"di Paolo Mauri e Matteo Ruffoni Le prove INVALSI, rilevazione nazionale degli apprendimenti effettuata a tappeto in tutte le scuole nelle classi seconda e quinta della scuola primaria, terza della scuola secondaria di primo grado, seconda della scuola se"

Nuovo articolo su LibreItalia

Prove Invalsi: non solo Microsoft Excel

by Sonia Montegiove

di Paolo Mauri e Matteo Ruffoni

Le prove INVALSI, rilevazione nazionale degli apprendimenti effettuata a tappeto in tutte le scuole nelle classi seconda e quinta della scuola primaria, terza della scuola secondaria di primo grado, seconda della scuola secondaria di secondo grado, sono croce e delizia della scuola italiana e degli insegnanti e fonte di ansia e di malumore per molti.
Senza entrare in polemica, vogliamo soffermarci sullo strumento utilizzato prevalentemente ovvero una maschera costruita per il programma Microsoft Excel che permette l'inserimento delle risposte e la generazione di un file di testo che viene poi inviato ad Invalsi affinché venga rielaborato per le statistiche di competenza.

E le scuole che non hanno più Microsoft Office magari perché hanno scelto software libero (per esempio LibreOffice)? La soluzione alternativa apparentemente pare non esserci, salvo poi scoprire che esiste. È da due anni, infatti, che INVALSI ha predisposto una maschera per la raccolta dei dati scritta nel linguaggio Java e indipendente dal pacchetto di Microsoft. Si può installare sia in ambiente Windows che Linux e non richiede nessuna strana manovra, solo un doppio clic per poter essere avviata.

Peccato che questa soluzione non venga minimamente pubblicizzata, INVALSI non dice che esiste a meno che non venga richiesto dalle segreterie o dagli insegnanti che ne sono venuti a conoscenza, il più delle volte per un puro caso. Per poter avere a disposizione la maschera Java le scuole devono scrivere una mail alla casella di posta predisposta per la comunicazione con INVALSI (prove@xxxxxxxxxx) e potranno quindi trovare la maschera disponibile per il download nella loro area prove il giorno della somministrazione.
Una procedura un po’ da “carbonari” ma questa è la situazione. Solo gli uffici scolastici di Monza e Brianza e della provincia di Trento hanno fatto una comunicazione ufficiale alle scuole illustrando la possibilità alternativa e dando indicazioni su come ottenere la soluzione open.

Anche quest’anno le premesse non sono buone, nessuna comunicazione ufficiale. E allora ecco che ci si affida al tam tam tra gli insegnanti che sono in contatto nei gruppi mail (So.Di.Linux, Wii libera la lavagna, Porte Aperte sul Web e altri) e nei gruppi Facebook (Animatori Digitali, Insegnanti 2.0 ecc. ecc).
Se la soluzione c’è, funziona, è semplice da usare, offre una soluzione libera… perché non diffonderla, magari come unica soluzione per tutti?

Aspettando fiduciosi che una circolare arrivi, chiediamo a tutte le scuole di richiedere la maschera Java scrivendo una mail a prove@xxxxxxxxxx: più richieste arriveranno a INVALSI più sarà alta la possibilità che questa soluzione venga offerta direttamente nell’area prove senza alcuna pressione. E senza alcuna richiesta specifica per uno strumento che dovrebbe essere agevolato e non certo nascosto.