On 03/04/2016 10:14, Roberta Lombardi
wrote:
Ciao a tutti, rispondo un po' in ritardo sia perchè piuttosto incasinato sul lavoro e sia perchè speravo che qualcuno mi anticipasse in modo da non essere sempre i 2/3 che discutono di questi temi. Visto che per una volta non si parlava di kernel, driver, configurazioni esoteriche o log di sistema speravo che anche chi spesso si "nasconde" dietro il "non sono abbastanza esperto" volesse dare qualche contributo. Finito lo "sfogo" veniamo al dunque. Ho letto il bando e i relativi allegati, e ho letto l'articolo di Vannini, che in parte condivido, pur trovando alcune affermazioni troppo estreme e discutibili. Appena ricevuta la notizia ho pensato che fosse una buona occasione, avere fondi per allestire spazi tecnologicamente avanzati e che soprattutto stimolassero la manualità e la creatività dei ragazzi. Poi ho pensato, anche sulla base di alcuni feedback degli animatori digitali che stanno iniziando il percorso di formazione: ma siamo sicuri che questa cosa non sia l'ennesimo tentativo di lanciare slogan, avviare progetti che privi di una base di utenza preparata (dirigenti e docenti) e di partner tecnologici di supporto (associazioni, consulenti e aziende esterne) saranno destinati a fallire, ad essere sottoutilizzati e a finire nel dimenticatoio (salvo qualche caso di insegnante illuminato che comunque potrà giovare dei laboratori) ?!? Dico questo perchè una storia simile un po' l'abbiamo vista con le LIM (e quelli sono dispositivi "universali" e non prettamente informatici). Ora parliamo di tecnologia, robotica, programmazione, microcontrollori, stampanti 3D, CNC... Tutte cose che per essere utilizzate presuppongono una formazione specifica, o in alternativa una partnership con associazioni e/o professionisti che si occupano di queste cose. Ovviamente il RiminiLUG potrebbe dare una mano, così come altre realtà del territorio (fablab ecc.) ma ho paura che se incontriamo qualche difficoltà a formare docenti su scratch, ne faremo molta di più a formare su arduino, stampa 3d e robotica. Soprattutto parlando di scuole del primo ciclo, dove è vero che c'è più libertà sui programmi ministeriali, ma il personale è mediamente più lontano da queste cose, e soprattutto non esistono tecnici di laboratorio specifici come avviene alle superiori. L'altro aspetto che mi lascia molto dubbioso è il modo in cui il MIUR ha organizzato il tutto. Della serie: ok scuole, noi vi mettiamo a disposizione fino a 15000 euro (che se ci pensate non sono poi tantissimi, ma meglio di niente) e voi per averli dovete proporre un progetto completo per l'atelier (dalla lista degli apparati tecnologici alla progettazione degli spazi) e organizzatevi in modo da trovare persone e associazioni che installino, configurino, predispongano formazione e assistenza. Devo essere onesto, io che mi occupo di informatica (interfacciata all'elettronica) per lavoro farei fatica a predisporre un progetto come descritto nel bando! E' una cosa davvero complessa e vi assicuro che con quei fondi non si va molto lontano. Proprio perchè (a mio parere) quei fondi non dovrebbero solo servire a fare la spesa e allestire i locali, ma anche a tutte le attività a corollario. Oppure il MIUR pensa che debbano essere svolte a costo zero e in forma esclusivamente di volontariato da docenti e associazioni ?! Ricordo infine che quei fondi non andranno a tutte le scuole: ok, se li devono sprecare meglio farli avere a chi si impegna ad usarli bene. Ma siamo sicuri che questo atteggiamento (assieme al fate voi) non aumenti la distanza tra istituti (docenti direi io) virtuosi e meno virtuosi? Insomma, io nutro forti dubbi sulle ricadute positive di questo modo di gestire le cose e temo che sarà solo l'occasione di acquisire un po' di materiale (meglio che niente) e poco più per alcuni, e di poter far proclami per altri. Visto che stamattina sono in vena polemica :) concludo dicendo che rimando considerazioni più tecniche sui kit e sugli strumenti da acquistare a successiva mail o a colloqui diretti con gli insegnanti interessati. Se posso darò una mano e metterò a disposizione quel poco che so. Se però il contributo dell'associazione è così basso forse potrei valutare un apporto come singolo individuo o in partnership con altre associazioni (makern? fablab romagna?) che non conosco direttamente ma che forse potrebbero essere più sensibili a questo tipo di attività. un caro saluto a tutti :) Ivan |