On 01/16/11 19:53, Ivan Tarozzi wrote:
Il giorno dom, 16/01/2011 alle 19.25 +0100, Giuseppe Ferrara ha scritto:
Per me stiamo facendo una grandissima cosa; abbiamo installato un sistema linux perfettamente funzionante attagliato a persone che non usano necessariamente il terminale.Benissimo. E fin qui siamo daccordo.Se poi in futuro avranno voglia di esplorare i meandri del file system potranno sempre farlo.Questo sempre, e noi saremo i primi ad esserne contenti. Il problema che ho posto però è leggermente differente; vediamo se mi spiego meglio: - se la gui di amministrazione utenti di Gnome è troppo lenta con tanti utenti, la soluzione più banale è: usa il terminale :) Quanto questo può costituire un problema? E' più corretto formare l'admin di turno o trovargli/costruirgli la gui per fargli fare meno fatica? - se le aule diventano 5, e tu giustamente non potrai seguirle una ad una come il primo progetto pilota, ci vuole qualcuno che sappia come/dove intervenire - se richiedono una funzionalità e noi non abbiamo tempo/modo di fare interventi sul campo, potremmo pubblicare la soluzione in ML o sul nostro wiki, ma poi qualcuno la dovrà eseguire, magari usando il terminale. Ripeto, sono considerazioni più sui progetti futuri/futuribili, ma forse ne dovremmo tener conto.
Mi sembra un problema prettamente informatico, nel senso che mi pare riguardi un "travaso di informazione". Mi spiego. Supponiamo di voler scrivere una frase in italiano semplice ma ben composta: soggetto, predicato, oggetto. Per farlo posso utilizzare una gui in cui con dei menù a tendina posso selezionare uno tra molte entità soggetto, una tra molte entità verbo e una tra molte entità oggetto.
Oppure posso farlo scrivendo del testo su un editor di testi.Mentre nel secondo caso tutta l'"informazione" che attiene l'identificazione di cosa è un soggetto, di cosa è un predicato verbale, di cosa è un oggetto, nonché la corretta struttura soggetto->verbo->complemento_oggetto deve essere patrimonio di chi compone la frase, nel primo caso chi fa il programma, ingloba queste conoscenze (informazioni) nella GUI, che diventa ovviamente più complessa ed onerosa di un semplice editor di testo. In questo modo chi utilizza la GUI anche se non sa nulla di soggetto, verbo e oggetto, ne di struttura corretta di una frase, potrà realizzare delle frasi formalmente corrette. Resta il problema che c'è differenza tra "io mangio una mela", "Ivan accarezza un porcospino" e "il sole baciava la prima giornata di primavera": sono tutte formalmente corrette, ma qualcuna (Ivan potrà senza dubbio darmene conferma...) non ha molto senso, e l'ultima sarebbe probabilmente ostica da vidimare come frase corretta per un qualunque programma automatico... In definitiva, ben vengano progetti di semplificazione ben fatti attraverso delle GUI in cui incastonare conoscenze non essenziali o prettamente mnemoniche (il cui tempo di implementazione può dirsi ben speso nell'ottica di: "fatto una volta, utilizzato/sfruttato mille"), ma dubito che questo possa eliminare del tutto un processo di studio e apprendimento di cosa si stia facendo, essenziale per amministrare (=atto creativo) un sistema.
Ivan
Ilario