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Re: [RiminiLUG-General] L'amministratore di sistema... occasionale
- To: riminilug-general@xxxxxxxxxxxx
- Subject: Re: [RiminiLUG-General] L'amministratore di sistema... occasionale
- From: Ivan Tarozzi <ivan@xxxxxxxxxxxx>
- Date: Mon, 17 Jan 2011 12:41:14 +0100
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- Reply-to: riminilug-general@xxxxxxxxxxxx
- Sender: Ivan Tarozzi <itarozzi@xxxxxxxxx>
Il giorno lun, 17/01/2011 alle 09.59 +0100, Ilario Fiorini ha scritto:
> Mi sembra un problema prettamente informatico, nel senso che mi pare
> riguardi un "travaso di informazione".
> Mi spiego. Supponiamo di voler scrivere una frase in italiano semplice
> ma ben composta: soggetto, predicato, oggetto.
> Per farlo posso utilizzare una gui in cui con dei menù a tendina posso
> selezionare uno tra molte entità soggetto, una tra molte entità verbo e
> una tra molte entità oggetto.
> Oppure posso farlo scrivendo del testo su un editor di testi.
> Mentre nel secondo caso tutta l'"informazione" che attiene
> l'identificazione di cosa è un soggetto, di cosa è un predicato verbale,
> di cosa è un oggetto, nonché la corretta struttura
> soggetto->verbo->complemento_oggetto deve essere patrimonio di chi
> compone la frase, nel primo caso chi fa il programma, ingloba queste
> conoscenze (informazioni) nella GUI, che diventa ovviamente più
> complessa ed onerosa di un semplice editor di testo.
> In questo modo chi utilizza la GUI anche se non sa nulla di soggetto,
> verbo e oggetto, ne di struttura corretta di una frase, potrà realizzare
> delle frasi formalmente corrette.
> Resta il problema che c'è differenza tra "io mangio una mela", "Ivan
> accarezza un porcospino" e "il sole baciava la prima giornata di
> primavera": sono tutte formalmente corrette, ma qualcuna (Ivan potrà
> senza dubbio darmene conferma...) non ha molto senso, e l'ultima sarebbe
> probabilmente ostica da vidimare come frase corretta per un qualunque
> programma automatico...
> In definitiva, ben vengano progetti di semplificazione ben fatti
> attraverso delle GUI in cui incastonare conoscenze non essenziali o
> prettamente mnemoniche (il cui tempo di implementazione può dirsi ben
> speso nell'ottica di: "fatto una volta, utilizzato/sfruttato mille"), ma
> dubito che questo possa eliminare del tutto un processo di studio e
> apprendimento di cosa si stia facendo, essenziale per amministrare
> (=atto creativo) un sistema.
>
> Ilario
Che grande vicepresidente!!! :)
La tua analisi non fa una piega, e mi trova daccordo.
Però come si cala nel problema contingente?
In che modo vogliamo/decidiamo di porci rispetto a persone che si
ritrovano ad usare/amministrare un sistema Gnu/Linux senza averne le
competenze?
In soldoni:
cerchiamo di dare il massimo supporto possibile ma ci "impuntiamo" nel
"pretendere" un corrispettivo impegno a formarsi, e quindi anche usare
meno click e più editor? (le virgolette non sono a caso)
oppure ci poniamo nell'ottica di sobbarcarci noi l'impegno (con i limiti
delle risorse che abbiamo), pur di rendere un servizio agli utenti
finali? (alunni, cittadini, ecc...)
Per fare un esempio pratico: nessuno immagino avrebbe potuto pensare di
dare una copia della documentazione LTSP ad un insegnante dicendogli: è
un sistema bellissimo, studiatelo e installatelo. Quindi i nostri
progetti pilota hanno un senso.
Quando però si passa dalla sperimentazione alla pratica, sono sicuro si
porranno (almeno) 2 questioni:
- la riproducibilità di quell'esperienza
- l'assistenza (amministrazione) quotidiana di quei sistemi
In entrambi i casi temo che le risorse del LUG non siano sufficienti
(speriamo che Giuseppe tenga botta...) e quindi occorre stabilire le
regole di cui sopra.
Ivan
PS:
unico appunto alla tua analisi: i porcospini hanno un pancino
morbidissimo piuttosto piacevole da accarezzare. L'importante è non
sbagliare verso :)