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[RiminiLUG-General] Inglese italian-style : cosa ne pensate?
- To: RiminiLUG - General <riminilug-general@xxxxxxxxxxxx>
 
- Subject: [RiminiLUG-General] Inglese italian-style : cosa ne pensate?
 
- From: Ivan Tarozzi <ivan@xxxxxxxxxxxx>
 
- Date: Sat, 21 Feb 2009 14:57:27 +0100
 
- Delivered-to: battarsa@xxxxxxxxxxxx
 
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- Reply-to: riminilug-general@xxxxxxxxxxxx
 
- Sender: Ivan Tarozzi <itarozzi@xxxxxxxxx>
 
- User-agent: Thunderbird 2.0.0.19 (X11/20090105)
 
Una questione che riguarda anche il LUG, ma più in generale tutti quei
contesti in cui siamo "costretti" ad usare termini inglesi:
Partecipando agli incontri dell'associazione, parlando in pubblico e
magari pensando in futuro di rivolgersi anche ad una platea più ampia mi
torna un dubbio "filosofico" con cui più volte mi sono scontrato: la
pronuncia dei termini tecnici.
A mio parere, se si decide di usare un termine in una lingua diversa,
senza quindi tradurlo, sarebbe allora opportuno pronunciarlo nel modo
corretto.
Così come diciamo *fail* e non *file*  (scusate la banalizzazione della
pronuncia scritta) allora dovremmo forse correggere alcune altre
"cattive" abitudini.
Per esempio *brauser* e non *brouser* oppure *noum* e non *gnome*, *nuu*
e non *gnu* ecc... (lo so, sembra ridicolo parlare così, ma zanichelli
sotto mano.... non mi invento niente)
Non fraintendete, non voglio certo salire in cattedra (caccio a volte
certi strafalcioni da capottarsi) ma volevo solo sentire le vostre
opinioni, visto che parlando tra di noi a voce il "problema" torna fuori.
Ora, visto che siamo in romagna, potremmo anche fregarcene e fare un po'
come ci pare:o)
Ma visto che siamo anche un'associazioni che promuove SW allora forse
sarebbe il caso di promuovere anche le buone abitudini... o no?
E' vero che a volte pronunciando "giusto" sembra di volersela tirare un
po, e magari al primo impatto si mette in difficoltà l'interlocutore.
Però se capitasse di parlare di informatica con uno straniero, la
situazione sarebbe esattamente ribaltata (...lo dico per esperienza
personale - quando mi è capitato mi sono sentito un bell'ignorante!)
Forse l'unica libertà potrebbe essere sulle sigle e sugli acronomi. Per
noi è molto più semplice dire API e non EI-PI-AI oppure USA invece di
IU-ES-EI (resta poi il problema di ricordarsi di switchare in
english-mode quando parliamo con uno straniero in inglese).
Perdonate se la questione vi risulta troppo insignificante... ero solo
curioso di sapere le vostre preferenze
Ivan