Re: [riminilug-general] registro elettronico, pa e software libero

[Gabriele Zappi <gabriele.zappi@xxxxxxxxx>]

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Il giorno 2 ottobre 2015 10:16, Ivan Tarozzi <itarozzi@xxxxxxxxx> ha scritto:
>
> Ci tengo a ribadire che non ho mai sollevato dubbi
> ....
>
> A maggior ragione se tali soluzioni funzionano bene, come dice Stefano. Non posso che esserne contento.
>

Figurati Ivan, la mia mail non era una contestazione a ciò che avevi
affermato, ma solo una precisazione sulla "persona", almeno come la
ricordo io ...


>
> Da genitore (e da membro di un LUG, altrimenti forse non l'avrei notato) mi stupisce solo vedere un registro elettronico di una scuola  statale che pubblicizza in maniera così vistosa lo  studio professionale di chi ha realizzato il software  e contemporaneamente mi "costringa" ad accettare una licenza d'uso degna di Microsoft o Adobe :)
>
> Contestualizzo questo mio disappunto con le battaglie che il movimento del software libero stà portando avanti per la liberazione delle P.A.dal software proprietario e teoricamente supportato da leggi dello Stato che non sempre vengono applicate fino in fondo (precedenza a software open source, ecc....)


Ovvio che essendo tu un membro attivo di un LUG ed un forte
sostenitore del software libero, non mi sarei aspettato da te né una
reazione, né un'osservazione diversa! LOL ;-)


> Se la stessa soluzioni fosse rilasciata come software libero non avrei avuto molto da eccepire. Ma in questo caso sono i dirigenti e il MIUR che dovrebbero richiedere e imporre questi vincoli.
> Contemporaneamente sarebbe giusto continuare a retribuire i professionisti per modifiche, formazione, percorsi di accreditamento ecc. Libero *non* significa "tutto gratis".


Su questo, non potrei essere più d'accordo di così!


>
> Ultima nota poi mi taccio :)


Ma no dai ... proprio adesso che ci stavo prendendo gusto????
Fra noi *logorroici* ci si intende! No? :-) ;-)
;-)
;-)


>
> Roberta avanzava l'ipotesi che una licenza proprietaria possa essere necessaria per garantire sicurezza nei dati e protezioni.
> ....
>
>
> Del resto grosse corporate usano software libero (server web, database, virtualizzazione, infrastrutture di rete) senza che questo comprometta la loro sicurezza; anzi c'è chi sostiene il contrario.


:-/ :-\ ...


>
> Quindi una cosa è riconoscere un compenso per un percorso di accreditamento che può richiedere tempo e risorse, altra cosa è affermare che senza "chiudere" la soluzione si corrono rischi per la sicurezza e l'integrità dei dati. Cosa ne pensate?


Questo è un argomento un po' delicato, e non è così semplice
affrontarne le riflessioni in una "fredda" e-mail.
Bisogna che ne parliamo a voce (magari organizzando un martedì al Lab
"all'uopo" per parlare mezz'oretta di questo argomento, in cui vi
preciso le mie opinioni e le mie esperienze a riguardo), altrimenti
rischio di scrivere un vero e proprio "poema" e peccare in chiarezza /
alimentare fraintendimenti.
In poche parole ti posso anticipare che, occupandomi di problemi
sistemistici con un particolare riguardo sulla sicurezza, nell'ambito
dell'OpenSource non è proprio tutto rosa e fiori, perché razionalmente
e obbiettivamente devo asserire che ci sono i "pro", ma talvolta anche
i "contro".
Proprio per il fatto che gli strumenti che utilizziamo e i servizi che
preferiamo utilizzare, anche a livello corporate e nelle PA, sono
OpenSource, noi sysadmin dobbiamo prendere delle precauzioni in più,
per garantire maggiore sicurezza, proprio per la consapevolezza che di
alcuni servizi, per lo meno quelli più delicati, sono disponibili i
sorgenti ed offrire a malintenzionati vie più facili per poter
scavalcare delle difese....

Ma come ti ripeto, .. ne possiamo parlare meglio a voce.

Tanti saluti (questi sono opensource, e li puoi ridistribuire :D ;-)

Gabo


-- 

Best regards,

Gabriele Zappi
http://www.gabrielezappi.net
GNU/Linux user #380098

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