Il 31/01/2012 17:36, nirvana1289 ha scritto:
Rimango della idea che si toglie la oppurtunità a
molti utenti di ampliare i loro orizzonti, soprattutto se come
prima offerta si fornisce una soluzione a scatola chiusa. Se non
fa per lui, uno sa fermarsi dove si sente soddisfatto... Ma molti
che non sanno neanche di quello spettacolo che c'è dietro le
quinte continueranno a non conoscerlo, perchè spesso non sanno da
dove cominciare (e lo dico perchè per troppo a lungo per me è
stato così, e ancora adesso sono molto indietro sul mio cammino
per questo), o ignorano del tutto la sua esistenza. Comunque
questa rimane la mia opinione... ovvero: una distribuzione vale
l'altra, un punto di partenza. Sei tu che devi creare il tuo
sistema.
Purtroppo adesso devo abbandonare la discussione, per un po' non
potrò più seguirla... ciao a tutti, grazie(*) del confronto! è
stato molto istruttivo!
(*) soprattutto ad Andrea Bolognani e Ivan TArozzi che hanno avuto
la pazienza di seguire questa discussione nel vivo, che potrà
essere sembrata per molti una inutile perdita di tempo, non per
me.
Il giorno 30 gennaio 2012 14:55, Ivan
TArozzi <ivan@xxxxxxxxxxxx>
ha scritto:
Il 30/01/2012 11:10, nirvana1289 ha scritto:
LFS non è per tutti. Ci sono utenti con spiccata
attitudine
tecnica, e ci
sono utenti che hanno soltanto bisogno di scrivere
lettere e
controllare la
posta (più tutti quelli con livelli intermedi,
ovviamente).
Ma perchè non spingiamo le persone a migliorare? Non è
anche questo promuovere?
Bhe, adesso non esageriamo, non vorrei tornare indietro di 10
anni dove linux era visto solo come un s.o. per nerd :)
In astratto la tua considerazione potrebbe essere legittima,
ma si scontra con la realtà, e precisamente:
a) con le persone che non hanno tempo di capire come funziona
a fondo un sistema linux
b) con persone che usano un computer come un mezzo, e non come
un fine; se vogliono usare un programma di grafica o di office
e vogliono farlo in spirito free-software questo non può voler
dire imparare a programmare la bash per forza. Il fatto che
poi questo amplierebbe le loro capacità è un altro discorso
(opportunita <> obbligo morale)
c) con persone che ne avrebbero il tempo, ma non ne hanno
voglia...
Se alle persone del gruppo c possiamo tranquillamente dire di
rivolgere la loro attenzione altrove, io ritengo invece di
dover dare una risposta alle persone degli altri 2 gruppi; e
questo deve essere fatto allargando un po' la mente, e
scendendo un po' dal piedistallo (dico in generale, non nei
tuoi confronti). E anche evidenziando i limiti (che ci sono)
delle attuali soluzioni/distribuzioni/software.
Solo così possiamo sperare di avvicinare e rendere più
consapevoli le persone all'uso del computer.
Io stesso (per pigrizia e per poco tempo) mi tengo ben lontano
da LFS, ma anche da gentoo. Semplicemente perchè la mia
debian, per il momento, copre le mie esigenze e mi permette di
usare un sistema che mi soddisfa. Se poi per lavoro ho bisogno
di crearmi un sistema embedded da mettermi su una scheda arm,
allora ben venga la possibilità di farlo e di sfruttare
l'enorme patrimonio che gnu/linux mette a disposizione.
Per quanto anche io preferisca,
almeno a livello teorico,
l’approccio a
bazaar, penso che sia più realistico sperare di
ottenere dei
risultati di
qualità da una serie di piccole cattedrali.
Ipotesi corretta se trasformiamo tutti gli utenti in
bamboccioni che non hanno mai visto una riga di comando.
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno.
Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
[cut]
Se io vado in pescheria e chiedo 2 branzini, e il commesso mi
da una canna e le esche (con la scusa che il pesce pescato da
soli è sicuramente più gustoso) allora io o cambio pescheria o
mi compro una fiorentina :D
Anche qui utilizzi metafore e concetti che non hanno IMHO un
piglio con la realtà comune. Secondo me ci può essere una
giusta via di mezzo. Non è tutto bianco è nero.... anzi le
sfumature di grigio in questo campo sono infinite.
L'importante è non scendere a troppi compromessi etici, però
dal punto di vista pratico io non ritengo che chi usa in
maniera consapevole e corretta un sw che può andare da gimp a
libreoffice a firefox debba essere considerato un bamboccione.
Dobbiamo convincerci che ci sono più livelli di utenza
(l'esempio dell'automobile di Andrea mi pare azzeccato) e che
non necessariamente chi non vuole approfondire sia da
denigrare.
Da questi a quelli che usano solo facebook o la chat e poi si
lamentano perchè si prendono i virus o perchè non riescono a
configurarsi un account di posta, ce ne passa.
Quello che è IMHOimportante in un sistema come linux è la
possibilità di approfondire a chi ne ha voglia o bisogno.
Ivan
--
distinti saluti,
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Matteo Ragni
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<aka:
nirvana1289> # reply to : nirvana1289@xxxxxxxx
Ciao a tutti e scusate se mi intrometto, ma ho seguito con
interesse la discussione e volevo solo raccontare la mia esperienza.
Lavoro presso un'amministrazione pubblica e mi sono avvicinato ad
Ubuntu nel 2006 assieme ad 2-3 colleghi e quando gli altri hanno
visto quello che si riusciva a fare, specialmente con vecchi pc , la
curiosità ha fatto il suo lavoro e abbiamo iniziato ad installare .
Ci siamo resi conto dell'importanza di fornire all'utente medio
"windozziano" un sistema il piu possibile completo e facile per
evitare il ritorno alla "finestra" o all'abbandono dei vecchi pc.
Poi alcuni, non tutti ma molti, dopo mesi di utilizzo , diciamo
"inconsapevole" hanno iniziato ad interessarsi a quello che c'è
sotto il cofano di un sistema.
Questo secondo è importante: intanto far conoscere il nuovo nella
maniera più facile possibile e poi qualcuno (che è meglio di
nessuno) sicuramente inizierà a voler capire oltre ad utilizzare
....
Ciao
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